Il nostro metodo educativo

La Scuola dell’Infanzia Angelo Caimi è un luogo ricco di esperienze,scoperte rapporti, che segnano profondamente la vita di “Tutti” coloro che ogni giorno vi sono coinvolti, infatti riconoscendo la centralità dei BAMBINI essa si pone come ambiente educativo, rispettoso della loro età, dei loro tempi di apprendimento e delle loro unicità.


La scuola è quindi:

  • un luogo per incontrarsi
  • un luogo per riconoscersi
  • un luogo per scoprire
  • un luogo per comunicare
  • un luogo per crescere e imparare.


Per questo la metodologia concordata, in modo unitario da noi insegnanti, educatrici, collaboratori, per operare nella nostra scuola dell’infanzia in modo consapevole, incisivo e verificabile si basa su alcuni elementi per noi fondamentali.


La progettazione, l’organizzazione e la valorizzazione degli spazi e dei materiali 

Il modo in cui sono strutturati gli spazi e distribuiti i materiali incide in maniera significativa sulla qualità delle esperienze che si compiono nella scuola dell’infanzia.  Pertanto ogni contesto di gioco, di relazione, di emozione e di apprendimento va ideato e realizzato con consapevolezza in modo da favorire il benessere del bambino, le sue relazioni, le sue scoperte, le sue conoscenze, così da garantire la continuità dei rapporti tra coetanei ed adulti facilitando i processi di identificazione. 


La valorizzazione della vita di relazione

La dimensione affettiva è essenziale nei processi di crescita: l’affetto, il rispetto, la serenità, l’allegria, lo scambio, l’ascolto, l’aiuto sono componenti essenziali per diventare dei buoni adulti e cittadini del mondo.


La valorizzazione del gioco 

Risorsa privilegiata di apprendimento e relazioni, il gioco, nelle dimensioni simbolico, strutturato e cognitivo, è uno strumento per lo sviluppo del bambino, attraverso il quale egli sperimenta, esprime la sua creatività, acquisisce le prime regole sociali e morali, regola le sue emozioni e attraverso il rapporto con gli altri bambini, manifesta bisogni, desideri e sentimenti.


La progettazione aperta e flessibile

Predisporre in modo logico e coerente una programmazione educativa che permette al bambino di elaborare il suo processo di crescita; essa deve partire dal bambino e rispettare la sua soggettività disponendo una serie di interventi funzionali e individualizzati per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.


La ricerca/azione e l’esplorazione

Sono leve indispensabili per favorire la curiosità, la costruzione, la verifica delle ipotesi e la formazione di abilità di tipo scientifico.


Il dialogo continuo

È utile per un confronto, uno scambio, un arricchimento reciproco, per stimolare la discussione e valorizzare “il pensare con la propria testa” sviluppando il senso critico, per rendere il bambino sempre coprotagonista del suo crescere


La mediazione didattica

Sviluppa nei bimbi le capacità metacognitive, cioè la capacità di impadronirsi delle abilità e delle attitudini idonee a facilitare gli apprendimenti continui che essi dovranno realizzare durante la loro vita, con un'educazione del pensiero sul piano del linguaggio, dell’apprendimento e della metodologia cioè “imparare a pensare” ed “imparare ad apprendere”.


L’utilizzo del problem solving 

Problematizza la realtà per arrivare a nuove conoscenze, attraverso la formulazione e la verifica di ipotesi che portino alla risoluzione dei problemi di partenza.


Il lavoro di gruppo e le attività laboratoriali

Consentono percorsi esplorativi dove si uniscono i saperi disciplinari a quelli di ricerca e di verifica, dove si imparano negoziazioni e dinamiche comunicative caratterizzate dalla disponibilità, dalla calma, dalla condivisione cognitiva ed emotiva.


Le uscite, le gite e le esperienze al di fuori della scuola

Permettono che “il fuori” della scuola diventi palestra di vita e si conoscano le regole che sovrastano ad ogni ambiente.


I rapporti con il territorio

Fanno sì che ogni risorsa venga sfruttata al fine dell'incremento delle conoscenze.


Le risorse umane e la compresenza delle insegnanti

Permettono la condivisione ed il rafforzamento dell’impegno educativo.


L’osservazione sistematica dei bambini

Le insegnanti osservano le dinamiche, i comportamenti e le esigenze dei bambini al fine di riorganizzare, attraverso progetti, l’intervento educativo. 


La documentazione del loro lavoro

Permette ai bimbi di conservare la memoria di esperienze vissute e di riflettere sul loro operato, sulle loro conquiste, su quello che ognuno ha dato e ricevuto dai compagni, sul riconoscimento della propria identità e di quella del gruppo al fine di sviluppare la capacità di lettura della pratica educativa quotidiana.


 

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